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Morano
  lavoro agricolo

La sezione illustra come si svolgevano nel passato la cerealicoltura, la coltivazione della vite e la coltivazione dell'olivo, e documenta l'evoluzione degli strumenti e delle tecniche di lavorazione della terra, l'uso degli animali e dei mezzi per il trasporto adoperati dai contadini nei lavori agricoli.

L'esposizione, costruita come accade per le altre sezioni museali con testi esplicativi, fotografie d'epoca e disegni, è arricchita in questo caso da reperti materiali. Nella sezione sono infatti esposti numerosi attrezzi da lavoro, tra cui alcuni bellissimi esemplari degli aratri in ferro che presero ad essere utilizzati nelle campagne moranesi a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo.

Prima del secondo dopoguerra, infatti, il lavoro agricolo qui, come peraltro in quasi tutta la Calabria, era affidato, prevalentemente se non esclusivamente, alle braccia dei contadini. Primordiali ed arcaici erano e rimasero a lungo gli strumenti e le tecniche di coltivazione della terra.

Negli anni Trenta del XX secolo l'uso di un qualche strumento più moderno si sviluppò soltanto nell'ambito di alcune aziende più grandi: un aratro con avantreno veniva ad esempio adoperato nell'azienda della famiglia Rizzo in località Fineta; nell'azienda della famiglia Rocco, in contrada Foce, erano invece in uso l'estirpatore tipo casalese, la seminatrice a righe, la sgranatrice, ecc.
un'immagine di zappatrici esposta nel museo
databile tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Cinquanta del XX secolo



 
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